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lunedì 5 marzo 2018

"LA ZATTERA DELLA MEDUSA" 
di Théodoré Géricault
(1819)

zattera-gericault


LA STORIA

Il dipinto racconta il naufragio della fregata francese Medusa, in navigazione verso l’Africa, arenatasi su un banco di sabbia al largo del Senegal il 2 luglio 1816.


zattera-piantaIl racconto è ovviamente tragico, una cronaca drammatica dei dodici giorni di deriva della zattera allestita per i 147 naufraghi che non avevano trovato posto nelle scialuppe.
La zattera era lunga 20 metri e larga 7 e presentava una vela ingovernabile. I viveri a bordo erano pochi e ben presto l'imbarcazione divenne un inferno galleggiante.

Il 17 luglio, dopo tredici giorni in balia del mare, la nave Argo raggiunge la zattera. I superstiti sono solo quindici (ma altri cinque muoiono poche ore dopo i soccorsi).
Tra loro il medico di bordo Henri Savigny e il geografo Alexandre Corréard, coloro che racconteranno al mondo le atrocità che vissero in quel terribile viaggio.
IL DIPINTO
Poco tempo dopo il giovanE artista Théodore Géricault sentito parlare dell’episodio e affascinato dalla tragedia del naufragio, decide di dedicare un’enorme tela,  alle ultime ore della zattera, quelle prima della salvezza.
Presentato al Salon di Parigi dello stesso anno con il titolo generico di “Scena di un naufragio” (ma tutti avevano capito di quale naufragio si trattasse), suscitò grande scalpore: qualcuno ne fu immediatamente stregato per la grande emozione che ne suscitava e qualcun altro ne vide una rappresentazione della società del tempo, in balia della confusione post-napoleonica.
LA COMPOSIZIONE
Per dare maggior risalto all'evento, l'artista, sceglie di costruire il dipinto nascondendo in esso delle diagonali che danno origine a due piramidi, la prima che ha per vertice l'apice della vela e la seconda che ha per vertice il naufrago che sventola la camicia.

Théodore Géricault, La zattera della Medusa, 1818, Parigi, Louvre
Il pittore dimostra molta attenzione per le anatomie (che studia su modelli ma anche cadaveri) che rimanda alle opere di Michelangelo. L'opera è drammatica e realistica, i colori sono cupi e hanno forti contrasti chiaroscurali.
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È una scena talmente coinvolgente che, ovviamente, è diventata un’icona dell’arte in pochissimo tempo.

Ripresa nei fumetti e nella pubblicità è stata rivisitata in tutti i modi possibili…
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FONTI: www.didatticarte.it
       www.slideshare.net/giulia1247/gericault-delacroix

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